Diabete di tipo 2, un passo avanti verso l’insulina settimanale

  • Elena Riboldi
  • Notizie dalla letteratura
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Messaggi chiave

  • In pazienti adulti con diabete di tipo 2 mai trattati con insulina, lo icodec settimanale si è mostrato superiore all’insulina glargine U100 giornaliera nel favorire il controllo glicemico.
  • La disponibilità di un trattamento settimanale potrebbe aumentare l’aderenza alla terapia insulinica in questa popolazione.

 

Perché è importante

  • Le linee guida per il diabete di tipo 2 raccomandano di usare come prima linea di trattamento le incretine, a cui tuttavia spesso vengono aggiunte uno o due dosi giornaliere di analoghi dell’insulina per aiutare a controllare la glicemia.
  • Le terapie iniettabili risultano poco gradite; la frequenza delle iniezioni gioca a sfavore dell’aderenza terapeutica che, in questo caso, può risultare in un controllo glicemico subottimale.
  • L’insulina icodec è un analogo dell’insulina a lento rilascio che può fornire una copertura basale settimanale con una singola iniezione.

 

Come è stato condotto lo studio

  • Lo studio ONWARDS1, condotto in 12 nazioni tra cui l’Italia, ha arruolato 984 pazienti adulti con diabete di tipo 2 (emoglobina glicata 7-11%) che non erano mai stati trattati con insulina.
  • I partecipanti sono stati randomizzati 1:1 per ricevere icodec una volta alla settimana o insulina glargine U100 una volta al giorno.
  • L’endpoint primario era la variazione nei livelli di emoglobina glicata dalla baseline alla settimana 52.

 

Risultati principali

  • I livelli di emoglobina glicata si sono abbassati in misura maggiore con icodec che con glargine U100 (da 8,50% a 6,93% con icodec e da 8,44% a 7,12% con glargine U100).
  • La differenza tra i gruppi (-0,19 punti percentuali [95%CI da -0,36 a -0,03]) ha confermato la non inferiorità (P<0,001) e la superiorità (P=0,02) di icodec rispetto a glargine U100.
  • La percentuale di tempo trascorso con glicemia compresa nell’intervallo target 70-180 md /dL (3,9-10,0 mmol/L) era significativamente maggiore con icodec (71,9% contro 66,9%; P<0,001%).
  • La frequenza di ipoglicemia clinicamente rilevante o severa era 0,30 eventi/anno-persona con icodec e 0,16 eventi/anno-persona con glargine U100 sia alla settimana 52 (RR stimato 1,64 [95%CI 0,98-2,75]) che alla settimana 83 (RR stimato 1,63 [1,02-12,61]).
  • Non sono emersi nuovi segnali di sicurezza; l’incidenza degli eventi avversi era simile nei due gruppi.