Diabete, cresce l’incidenza nei bambini

  • Elena Riboldi
  • Uniflash
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L’incidenza del diabete mellito nella popolazione pediatrica è in continuo aumento. Dal 1990 al 2019 a livello mondiale è cresciuta del 40%. La pandemia di COVID-19 sembra avere ulteriormente peggiorato la tendenza. A dirlo sono due studi: il primo, pubblicato sulla rivista JAMA Pediatrics, esamina le variazioni di incidenza a livello globale e locale nelle ultime tre decadi. L'altro è una metanalisi pubblicata sulla rivista JAMA Network Open, dove si evidenzia l’incremento registrato negli ulti tre anni e propone alcune possibili spiegazioni.

 

Il fardello del diabete nei bambini

Lo studio epidemiologico si basa sui dati dello studio Global Burden of Diseases (GBD) 2019; sono stati inclusi nell’analisi 1.449.897 bambini (0-14 anni) provenienti da 204 diversi stati e territori. Nel 2019 a livello mondiale ci sono stati 227.580 casi incidenti di diabete infantile. Tra il 1990 e il 2019 i casi sono aumentati del 39,37% (intervallo di incertezza [95%UI] 30,99-45,45%). L’aumento più significativo è stato registrato in Nord Africa e Medio Oriente, anche se lo stato con incidenza più alto è la Finlandia (31,6 casi ogni 100.000 abitanti). 

Nello stesso periodo, i decessi dovuti al diabete sono diminuiti del 20%, passando da 6.719 nel 1990 a 5.390 (95%UI 4.450-6.507) nel 2019. Le regioni con indice sociodemografico (SDI) più basso sono quelle in cui il tasso di mortalità resta più alto. Il valore massimo è registrato in Bangladesh (1,16 per 100.000 abitanti). 

Diminuisce, ma resta alto l’impatto del diabete sulla popolazione pediatrica, misurato come DALY (Disability-Adjusted Life Years, ovvero la somma degli anni persi per mortalità prematura e degli anni vissuti in condizioni di salute non ottimale o di disabilità). Nel 2019 i DALY sono stati 519.117 (95%UI 431.524-621.792). 

 

Il diabete infantile ai tempi del COVID-19

“Nella nostra revisione sistematica e metanalisi di 17 studi che ha incluso 38.149 bambini adolescenti [0-18 anni] e con nuova diagnosi di diabete di tipo 1 abbiamo scoperto che il tasso di incidenza del diabete di tipo 1 è stato 1,14 volte più alto nel primo anno e 1,27 volte più alto nel secondo anno della pandemia di COVID-19 rispetto al periodo pre-pandemico – riferiscono i ricercatori del SickKids Research Institute e dell’Università di Toronto, autori del secondo studio – L’aumento nell’incidenza che abbiamo osservato dopo l’inizio della pandemia è superiore all’aumento annuale del 3-4% atteso in base all’andamento pre-pandemico in Europa”.

La metanalisi di 15 studi che ha incluso 4.324 bambini e adolescenti colpiti da chetoacidosi diabetica ha rivelato che anche l’incidenza di questa condizione, prima causa di morte nei pazienti diabetici, è aumentata, risultando 1,26 volte più alta nel primo anno di pandemia rispetto al periodo precedente.

 

Le possibili spiegazioni

Gli autori della metanalisi formulano alcune ipotesi sul legame tra COVID-19 e diabete infantile. “I possibili meccanismi diretti che spiegano l’associazione tra diabete di nuova insorgenza e pregressa infezione da SARS-CoV-2 includono l’evidenza che il recettore di ingresso del virus, ACE2, è espresso sulle cellule beta che producono l’insulina – scrivono – L’infezione da SARS-CoV-2 contribuisce alla disregolazione del metabolismo del glucosio e i soggetti che hanno un’aumentata suscettibilità al diabete sono particolarmente vulnerabili perché l’alterazione del metabolismo del glucosio e il danno virale diretto compromettono i meccanismi compensatori portando all’esaurimento delle cellule beta”. Tra i possibili meccanismi indiretti vi sarebbero cambiamenti negli stili di vita, variazioni nell’andamento delle infezioni pediatriche non-COVID-19 e aumento dello stress e dell’isolamento sociale.

Una plausibile spiegazione dell’aumentata incidenza della chetoacidosi diabetica starebbe invece nella riluttanza a cercare aiuto medico durante l’emergenza sanitaria. Ciò sarebbe supportato da alcuni studi che hanno mostrato una correlazione tra incidenza di chetoacidosi diabetica e gravità della situazione pandemica locale. Secondo gli autori della metanalisi, data la pericolosità di questa condizione, secondaria a una prolungata cattiva gestione della glicemia, servono campagne di informazione per fare sì che i genitori riconoscano i segni e i sintomi del diabete e cerchino aiuto medico prima di arrivare alla diagnosi con chetoacidosi diabetica.