Descritte in dettaglio le associazioni tra livelli urinari di sodio e potassio e pressione sanguigna

  • Cristina Ferrario — Agenzia Zoe
  • Notizie dalla letteratura
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Messaggi chiave

  • Esiste una forte relazione diretta tra alti livelli di sodio escreto nelle urine ed elevati livelli di pressione sanguigna/ipertensione.
  • Si osserva di contro una relazione inversa tra escrezione urinaria di potassio e pressione sanguigna/ipertensione.
  • I risultati dello studio sono a sostegno della diffusione di consigli alimentari sulla riduzione del consumo di sodio e sull’aumento del consumo di cibi ricchi di potassio come pilastri di una sana alimentazione.

Descrizione dello studio

  • Nello studio sono stati analizzati i dati relativi a pressione sanguigna e urine raccolte nell’arco di 24 ore in 766 persone di età compresa tra 20 e 69 anni coinvolte nel National Health and Nutrition Examination Survey 2014, rappresentativo della popolazione statunitense non ricoverata.
  • L’escrezione urinaria di elettroliti (sodio, potassio e il loro rapporto) nelle 24 ore è stata valutata in una o due raccolte in giorni non consecutivi, con aggiustamenti per la variabilità giornaliera nell’escrezione.
  • Gli esiti includevano i valori di pressione sistolica e diastolica da una media di 3 misurazioni e lo status di ipertensione, definito sulla base di valori medi di pressione arteriosa uguali o superiori a 140/90 mmHg e dell’utilizzo di terapia anti-ipertensiva.

Risultati principali

  • Ciascuna differenza di 1.000 mg nell’escrezione urinaria di sodio nelle 24 ore è risultata associata in modo diretto con la pressione sistolica (4,58 mmHg; IC 95%: 2,64-6,51) e diastolica (2,25 mmHg; IC 95%: 0,83-3,67).
  • Ciascuna differenza di 1.000 mg nell’escrezione urinaria di potassio nelle 24 ore è risultata inversamente associata con la pressione sistolica (-3,72 mmHg; IC 95%: 6,01-1,42).
  • Per ciascuna differenza di 0,5 unità nel rapporto sodio-potassio è stata osservata un’associazione diretta con la pressione sistolica (1,72 mmHg; IC 95%: 0,76-2,68).
  • L’ipertensione è risultata associata in modo lineare a livelli progressivamente più elevati di escrezione urinaria di sodio e più bassi di potassio.
  • Rispetto al più basso quartile di escrezione, il rischio aggiustato di ipertensione nel quartile più alto è stato di 4,22 (IC 95%: 1,36-13,15) per il sodio e di 0,38 (IC 95%: 0,17-0,87) per il potassio (P<0,01 per le tendenze).

Limiti dello studio

  • Solo per il 50% dei partecipanti allo studio erano disponibili dati sull’escrezione urinaria nelle 24 ore e ciò potrebbe limitare la generalizzabilità dei risultati.
  • Imprecisioni ed errori nella raccolta dei campioni urinari potrebbero aver portato a sovrastimare o sottostimare i livelli di sodio e potassio escreti nelle 24 ore.
  • Non erano disponibili dati sul tipo di farmaco assunto dai pazienti in trattamento anti-ipertensivo.

Perché è importante

  • Lo studio è il primo a valutare le associazioni tra sodio, potassio e pressione sanguigna utilizzando i dati della raccolta urinaria per 24 ore (gold standard) in un campione rappresentativo a livello nazionale della popolazione adulta statunitense.
  • E' noto che alti livelli di sodio e bassi livelli di potassio sono associati a un aumento della pressione sanguigna, ma l’entità di questa associazione può variare in base alla popolazione analizzata e al metodo di rilevazione.
  • Mancavano dati dettagliati su tale associazione nella popolazione statunitense dove le malattie cardiovascolari (per le quali l’ipertensione rappresenta un fattore di rischio) sono la principale causa di morbilità e mortalità.  
  • Servono dati che possano supportare la raccomandazione di seguire un regime alimentare sano riducendo il consumo di cibi ricchi in sodio e aumentando quello di cibi ricchi in potassio.