In crescita i casi di enterovirus Echovirus 11 in Europa

  • Liz Scherer
  • Uniflash
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Avete ricordato di recente ai vostri pazienti e al personale di lavarsi regolarmente le mani? Avete rafforzato le misure di controllo delle infezioni?

L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) avverte i medici e i funzionari della sanità pubblica della regione europea che i casi di enterovirus-echovirus 11 (E-11) continuano ad aumentare tra i neonati in diversi Stati membri e non membri dell'Unione Europea, tra cui Francia, Croazia, Italia, Spagna, Svezia e Regno Unito. Sebbene l'allarme dell'OMS in termini di rischio per la salute pubblica rimanga basso, i Paesi sono incoraggiati a monitorare e segnalare i casi. Questo vale soprattutto per le strutture sanitarie che si occupano di neonati.

Nella sua dichiarazione iniziale, pubblicata a maggio di quest'anno, l'OMS ha affermato che il ministero della Salute francese ha segnalato un aumento di sepsi neonatali gravi legate all'E-11, riportando nove casi con compromissione epatica associata e insufficienza multiorgano, e sette decessi tra luglio 2022 e aprile 2023 in quattro ospedali e tre regioni. A giugno, alla Francia si sono aggiunti la Croazia (un caso neonatale confermato da un cluster di malattie da enterovirus), l'Italia (sette casi confermati tra aprile e giugno), la Spagna (due casi tra il 2022 e il 15 giugno 2023) e la Svezia (cinque casi, tra cui quattro con meningoencefalite nei neonati tra il 2022 e il 15 giugno 2023). Nel Regno Unito sono stati segnalati anche due casi nel marzo 2023.

Finora, non sono stati segnalati casi in Austria, Belgio, Danimarca, Paesi Bassi o Norvegia.

Le epidemie di enterovirus sono comuni. Secondo il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, nella maggior parte dei casi, le infezioni sono asintomatiche o accompagnate da sintomi non specifici come febbre, lievi sintomi respiratori, malattia simil-influenzale con febbre e dolori muscolari, febbre con eruzione cutanea e problemi gastrointestinali. Tuttavia, la malattia può essere grave nei neonati. Le vie di trasmissione comprendono l'esposizione al sangue materno intrapartum, alle secrezioni e/o alle feci o l'acquisizione postnatale a causa dello stretto contatto con gli assistenti.

Il ceppo E-11, anch'esso associato a una serie di malattie, tende a essere più grave nei neonati e nei bambini ed è associato a morbilità e mortalità significative.

Non esiste un trattamento specifico per l'infezione da echovirus, per cui la prevenzione è essenziale. Le strutture sanitarie che si occupano di partorienti e neonati sono incoraggiate a formare il personale in modo che abbia familiarità con i segni e i sintomi, sia addestrato alla raccolta, alla conservazione e al trasporto dei campioni, applichi l'igiene delle mani e pratichi precauzioni di pulizia e disinfezione.

I dettagli sui casi in Italia sono disponibili sul sito Eurosurveillance.