COVID-19 – VV116 e nirmatrelvir/ritonavir a confronto
- Elena Riboldi
- Notizie dalla letteratura
Messaggi chiave
- Uno studio di fase 3 ha dimostrato la non inferiorità di VV116, un derivato di remdesivir, rispetto a nirmatrelvir/ritonavir nell’accorciare i tempi di guarigione in pazienti adulti ricoverati con Covid-19 ad alto rischio di malattia grave.
- VV116 ha mostrato minori problemi di sicurezza rispetto a nirmatrelvir/ritonavir.
Perché è importante
- Gli antivirali orali sono di facile utilizzo anche nelle prime fasi di infezione.
- La domanda globale ha causato problemi nell’approvvigionamento di nirmatrelvir/ritonavir, generando la necessità di alternative.
- Dato che ritonavir è un potente inibitore dell’enzima CYP3A4, l’assunzione di nirmatrelvir/ritonavir può interferire con il profilo farmacocinetico dei molti farmaci metabolizzati da CYP3A4.
- Al contrario, VV116 non influenza i principali enzimi coinvolti nel metabolismo dei farmaci e i carriers di membrana, perciò è meno probabile che con questa molecola si verifichino interazioni farmacologiche.
Come è stato condotto lo studio
- Sono stati arruolati 822 pazienti sintomatici con Covid-19 lieve o moderato ad alto rischio di progressione, randomizzati (1:1) per ricevere VV116 o nirmatrelvir/ritonavir per 5 giorni.
- L’endpoint primario era il tempo necessario per l’assenza degli 11 sintomi del Covid-19 considerati per due giorni consecutivi.
- Lo studio è stato condotto a Shanghai (Cina) all’inizio del 2022 quando la variante prevalente di SARS-CoV-2 era B.1.1.529 (omicron).
Risultati principali
- L’analisi statistica ha determinato la non inferiorità di VV116 rispetto a nirmatrelvir/ritonavir: il tempo necessario per una risoluzione duratura dei sintomi non era significativamente diverso tra i due gruppi.
- L’incidenza degli aventi avversi era inferiore tra i pazienti trattati con VV116 che tra quelli trattati con nirmatrelvir/ritonavir (67,4% contro 77,3%).
- Poiché nei due gruppi non si sono verificati eventi non è possibile trarre conclusioni riguardo alla possibilità che VV116 sia più o meno efficace di nirmatrelvir/ritonavir nel prevenire la progressione alla malattia grave o il decesso; è in corso un altro studio che potrebbe rispondere a questa domanda.
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