Messaggi chiave
- Gli operatori sanitari hanno un ruolo cruciale nel monitoraggio dei bisogni psicosociali e nell’offrire supporto psicosociale ai propri pazienti, ai colleghi e alla popolazione.
- Queste attività dovrebbero essere parte integrante dei servizi sanitari generali.
Il problema
- Diversi fattori legati alla pandemia, tra cui incertezza sul futuro, perdite economiche e limitazioni della libertà personale possono causare distress.
- Il distress può provocare varie reazioni emozionali, comportamenti dannosi (es. abuso di sostanze) e il mancato rispetto delle direttive per la salute pubblica.
- Alcune delle sequele psicologiche della quarantena (es. depressione, irritabilità, insonnia) persistono anche dopo la sua fine, soprattutto in caso di isolamento prolungato.
- Le condizioni mediche causate da un’infezione virale potenzialmente fatale non soddisfano i criteri per la diagnosi di disturbo post-traumatico da stress, ma rientrano tra le psicopatologie.
- Il rischio di esiti psicosociali negativi è più alto per chi ha contratto la malattia, chi è ad alto rischio di infezione (es. anziani) e chi soffriva già di problemi psichiatrici o dipendenza da sostanze.
- Gli operatori sanitari sono molto vulnerabili, a causa del rischio di esposizione, della paura di infettare le persone care, dei turni logoranti e del carico emotivo legato all’allocazione delle risorse.
Gli interventi
- È possibile offrire servizi psicosociali usando gli strumenti della telemedicina.
- La valutazione deve includere domande su fattori di stress legati a COVID-19 (es. contagio dei familiari, perdita di persone care), avversità secondarie (es. perdite economiche), effetti psicosociali (es. depressione, ansia, insonnia, aumento nell’uso di sostanze, violenza domestica) e indicatori di vulnerabilità (es. condizioni mediche fisiche o psicologiche preesistenti).
- Alcuni pazienti andranno inviati allo specialista, mentre per altri saranno sufficienti interventi di supporto che promuovano il benessere e potenzino le strategie di coping.
- In caso si riscontri ideazione suicidaria è indispensabile il consulto immediato con lo specialista o la segnalazione per il ricovero psichiatrico.
- Nei soggetti che manifestano solo effetti psicosociali lievi è sufficiente fornire informazioni sulle normali reazioni a questo tipo di stress e suggerimenti sulla loro gestione, consigliando di ricorrere a un professionista della salute mentale se necessario.
Operatori sanitari
- Sarebbero utili interventi preventivi (es. screening problemi di salute mentale, psicoeducazione).
- Ciascuno deve monitorare le proprie reazioni allo stress, cercando assistenza adeguata per gestire le preoccupazioni e le responsabilità professionali.
- Il sistema sanitario deve monitorare le reazioni e la performance, modificare incarichi e agende e creare la possibilità di fornire supporto psicosociale.
- Formazione e addestramento riguardo ai problemi psicosociali andrebbero forniti a tutti gli operatori sanitari, ai leader della sanità e ai primi soccorritori.
Bambini e adolescenti
- I genitori tendono a sottostimare lo stress nei bambini, va incoraggiata una discussione aperta sulle paure e le reazioni dei più piccoli.
- La scuola è un ambito privilegiato di interventi psicologici; con la chiusura degli istituti scolastici viene a mancare questa assistenza, importante soprattutto per affrontare i problemi comportamentali ed emotivi degli adolescenti, che possono essere esacerbati dallo stress legato alla pandemia.
- Durante la chiusura delle scuole, andrebbe fornita assistenza psicologica a distanza.
- Vanno considerati alcuni ostacoli: accessibilità ai servizi, problemi di privacy (la scuola dovrebbe fornire informazioni sensibili a chi eroga i servizi) e mancanza di riservatezza (i giovani potrebbero essere impossibilitati a dialogare con lo psicologo senza farsi sentire da genitori e fratelli).
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