COVID-19: gli inibitori del checkpoint immunitario non aumentano il rischio di mortalità
- Univadis
- Notizie di oncologia
Conclusioni
- L’uso di inibitori del checkpoint immunitario non è associato a un aumento del rischio di mortalità per COVID-19 nei pazienti oncologici.
Perché è importante
- In teoria gli inibitori del checkpoint immunitario potrebbero aumentare il rischio di gravi lesioni polmonari acute o di altre complicanze della COVID-19.
Disegno dello studio
- Lo studio ha incluso 113 pazienti oncologici presso 19 ospedali in Nord America, Europa e Australia che presentavano COVID-19 confermata in laboratorio entro 12 mesi dal trattamento con inibitori del checkpoint immunitario.
- Finanziamento: nessuno rivelato.
Risultati principali
- Il tasso di mortalità era dell’8% nella popolazione complessiva dello studio e del 27% tra i pazienti ricoverati.
- Si stima che il tasso di mortalità per COVID-19 nella popolazione oncologica generale sia del 7,6%-12%.
- I pazienti deceduti avevano un’età mediana di 72 anni (intervallo, 49-81 anni), leggermente superiore all’età mediana complessiva di 63 anni.
- Dei 9 decessi, 2 riguardavano pazienti con melanoma, 2 pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule (non-small cell lung cancer, NSCLC), 2 pazienti con carcinoma a cellule renali e 3 pazienti con altri tipi di tumore.
- 6 dei pazienti deceduti non sono stati ricoverati in UTI: 4 a causa della neoplasia maligna sottostante e 2 a causa di un sistema sanitario limitato.
Limiti
- Campione di piccole dimensioni.
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