COVID-19 – Diabete di tipo 1: rischio di ricovero più alto per chi ha più di 40 anni
- Alessia De Chiara
- Notizie dalla letteratura
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- Nei pazienti con diabete di tipo 1 (DT1) e COVID-19, i maggiori rischi si profilano dopo i 40 anni.
- Il rischio di ricovero dei pazienti con più di 40 anni è più alto di quelli tra gli 0 e i 18 anni.
- È necessario che nel DT1, i trattamenti, la gestione della malattia e gli interventi di sanità pubblica siano personalizzati in base all’età.
Secondo uno studio pubblicato su Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, gli adulti con più di 40 anni affetti da DT1 che contraggono il COVID-19 hanno una maggiore probabilità di essere ricoverati in ospedale rispetto ai pazienti fino ai 18 anni. Nei bambini e nei giovani adulti la malattia sembra più lieve e la prognosi migliore. Un risultato che, per gli autori, indica la necessità che trattamento, vaccinazione e gestione clinica delle persone con diabete siano personalizzati in base all’età.
Come spiegato nell’articolo, i primi report sul COVID-19 non facevano distinzione tra il tipo di diabete e, anche se ora i dati sul diabete di tipo 1 sono disponibili, mancano studi che mettano a confronto il rischio di esiti legati al COVID-19 nei più giovani rispetto alle persone più anziane.
Lo scopo dello studio era quindi di descrivere un’ampia popolazione di pazienti adulti e pediatrici con DT1 e COVID-19 e stratificare il rischio di ricovero in base all’età. «Capire come il DT1 influenzi la gravità del COVID-19 in differenti gruppi di età è fondamentale per progettare interventi personalizzati riguardanti gli avvisi di sanità pubblica, il trattamento, l’immunizzazione e la gestione clinica» scrivono.
Lo studio, condotto in 56 centri per il diabete negli Stati Uniti, ha coinvolto 767 pazienti con DT1 e COVID-19, divisi in gruppi di età: 0-18 anni (54%), 19-40 anni (32%) e oltre 40 anni (14%). È emerso che i pazienti più grandi avevano maggiori probabilità di essere ricoverati in ospedale, ma anche di subire esiti avversi, come morte, chetoacidosici diabetica o ipoglicemia grave. Inoltre, nelle persone con più di 40 anni vi era una più alta prevalenza di comorbilità come obesità, ipertensione o malattia cardiovascolare e malattia renale cronica. Da notare che nessuno dei 5 decessi in ospedale si è verificato nel gruppo di pazienti tra 0 e 18 anni. Nell’analisi dell’associazione tra i diversi gruppi di età e il ricovero emerge che, in un modello aggiustato per genere, etnia, A1c e tipo di assicurazione, il gruppo con più di 40 anni aveva una probabilità di complicanze più alta di quella del gruppo più giovane di quasi 7 volte. Un valore che restava alto anche dopo aver aggiustato per comorbilità come obesità, asma, ipertensione/malattia cardiovascolare e malattia renale cronica.
«Questi e altri dati indicano che il rischio di ricovero per le persone con diabete di tipo 1 è età-dipendente, con la maggioranza dei bambini e dei giovani adulti risparmiati dal ricovero o dagli esiti avversi – spiegano i ricercatori –. Le raccomandazioni di sanità pubblica devono essere seguite da tutti per ridurre il rischio di contrarre il COVID-19, e se una persona con DT1 lo contrae, si raccomanda una gestione adeguata dei giorni di malattia che includa un contatto con il team di assistenza per il diabete» concludono.
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