COVID-19 – È confermato: la quarta dose protegge gli anziani
- Alessia De Chiara
- Notizie dalla letteratura
Messaggi chiave
- I risultati dello studio condotto in Israele sono importanti per il controllo della pandemia COVID-19 a livello globale.
- Ricevere una quarta dose del vaccino della Pfizer-BioNTech ha conferito ad anziani residenti in strutture di lungodegenza un’elevata protezione contro il ricovero in ospedale e il decesso durante il periodo di diffusione della variante Omicron.
Uno studio che ha coinvolto oltre 40.000 anziani residenti strutture di assistenza a lungo termine in Israele vaccinati contro il COVID-19, di cui più della metà aveva ricevuto anche la quarta dose del vaccino BNT162b2, ha rilevato come questa ulteriore dose abbia conferito durante l’ondata della variante Omicron una protezione di oltre il 60% contro il ricovero in ospedale e di oltre il 70% contro il decesso e una modesta protezione contro l’infezione da SARS-CoV-2. “Questi risultati potrebbero avere un’importanza a livello globale considerando il burden rilevante associato alla variante Omicron, l’immunità acquisita con la vaccinazione in calo e l’importanza di proteggere la popolazione” scrivono i ricercatori su JAMAInternal Medicine.
Omicron, rispetto alle varianti precedenti non solo ha molte più modifiche a livello della proteina spike, incluso nella zona presa di mira dai vaccini, ma presenta anche maggiore trasmissibilità e più elevata capacità di evadere l’immunità acquisita sia naturalmente sia con la vaccinazione. Dopo un’iniziale esitazione, in Israele è stato deciso di somministrare una quarta dose di vaccino ai gruppi di persone a rischio di malattia grave a distanza di almeno 4 mesi dalla terza partendo dal presupposto che così si potessero incrementare i livelli di anticorpi neutralizzanti, ottenendo una cross-protezione contro Omicron, un concetto supportato dai risultati del nuovo studio.
Nello studio, condotto tra il 10 gennaio e il 31 marzo 2022, i ricercatori hanno analizzato i dati di 43.775 residenti di strutture di assistenza a lungo termine, di età media di circa 80 anni e per la maggior parte donne. Il 55% aveva ricevuto la quarta dose del vaccino BNT162b2, mentre il 45% si era fermato alla terza almeno 4 mesi prima. Il follow-up mediano per entrambi i gruppi (iniziato dopo i primi 7 giorni dalla ricezione della 4 dose o dal giorno in cui nella struttura erano state effettuate le vaccinazioni) è stato pari a 73 giorni.
L’incidenza dell’infezione da SARS-CoV-2 è stata minore tra i partecipanti che avevano fatto la quarta dose rispetto a quelli che ne avevano ricevute 3 (4.058 contro 4.370; incidenza cumulativa 17,6% contro 24,9%). L’incidenza di ricovero in ospedale per COVID-19 da lieve a moderato, per malattia grave e di mortalità era pari, rispettivamente, a 0,9% contro 2,8%, 0,5% contro 1,5% e 0,2% contro 0,5%. Un’analisi aggiustata per diversi fattori confondenti ha mostrato che la protezione conferita dalla vaccinazione contro l’infezione era del 34%, contro il ricovero in ospedale per malattia da moderata a grave del 64%, e contro la malattia grave del 67%, e contro il decesso correlato al COVID-19 del 72%.
I risultati suggeriscono una forte associazione tra la ricezione della quarta dose di vaccino e la protezione da ricoveri e decesso. Gli autori fanno comunque notare come, probabilmente a causa dell’elevata evasione immunitaria di Omicron, l’efficacia stimata della quarta dose contro questa variante sia inferiore a quella della terza dose contro la variante Delta riscontrata in uno studio precedente, pari all'89% contro l’infezione e a 92%-96% contro i ricoveri e le morti da COVID-19.
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