COVID-19: aggiornamento della settimana 12-12
- Roberta Villa
- Uniflash
- Negli ultimi giorni prima della pubblicazione del Monitoraggio della scorsa settimana, l’incidenza di nuovi casi di covid-19 in Italia sembra in leggero miglioramento: nei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute, passa infatti da 386 a 375 nuovi casi registrati per 100.000 abitanti. Stabile Rt a 1,1, sopra la soglia epidemica. Cresce invece la pressione sugli ospedali: il tasso di occupazione in area medica all’8 dicembre era del 14,5% contro il 13,3% della settimana precedente e in terapia intensiva del 3,4 contro il 3,2% della settimana precedente (Ministero della salute).
- È uscita venerdì l’attesa circolare del Ministero sulla vaccinazione con tre dosi del prodotto di Pfizer-BioNtech ai bambini da 6 mesi a 4 anni: la raccomandazione è ristretta ai piccoli fragili o con particolari fattori di rischio, ma anche gli altri potranno ricevere il vaccino su richiesta dei genitori o tutori (Ministero della salute).
- Una revisione sistematica con metanalisi di 23 studi ha confermato una bassa incidenza, con esiti largamente positivi, di peri e miocarditi nei ragazzi vaccinati contro covid con prodotti a mRNA
- Tornando agli adulti, un interessante studio prospettico condotto a Bristol, nel Regno Unito, ha paragonato l’efficacia del vaccino di Pfizer-BioNtech contro ricoveri e forme gravi nel periodo di circolazione della variante delta (giugno 2021) e quando era ormai dominante la omicron (luglio 2022). Mentre due dosi di vaccino avevano un’efficacia dell’82,5% nel proteggere dall’ospedalizzazione durante la fase della variante delta, con omicron, nonostante il richiamo, l’efficacia scendeva al 30,9%, che saliva al 47,2% negli over75. Anche negli altri, comunque, la vaccinazione con tre dosi riusciva circa a dimezzare il rischio di un ricovero prolungato, del ricorso all’ossigeno e in generale di forme gravi (Chatzilena).
- Un altro studio ha preso in considerazione i residenti nelle RSA di due sistemi sanitari statunitensi, confermando ancora una volta l’importanza dei richiami per ridurre le infezioni i ricoveri e la mortalità negli anziani (McConeghy)
- Brutte notizie sul fronte delle cure: due lettere indirizzate al New England Journal of Medicine hanno messo in evidenza la perdita di efficacia di diversi anticorpi monoclonali esistenti nei confronti delle nuove sottovarianti che stanno prendendo piede negli Stati Uniti e in Europa. L’EMA ha quindi comunicato che, nella attuale situazione epidemiologica, nessuno di questi prodotti è più raccomandato nel pazienti con covid-19 (Imai, Takashita, EMA).
- Sembra invece continuare a funzionare l’antivirale paxlovid, che in uno studio condotto a Hong Kong non ha mostrato la tendenza alle recidive individuata in altre ricerche (Lui).
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