Corte Conti, su operatori 'a gettone' intervenire con programmazione
- Univadis
- Attualità mediche
Roma, 19 gen. (Adnkronos Salute) - Il fenomeno dei cosiddetti 'medici a gettone' "necessita di essere attentamente valutato e richiede di mettere a punto interventi strutturali in sede di programmazione". E' quanto sostiene la Corte dei conti nel Referto sulla gestione finanziaria 2020-2021 dei servizi sanitari regionali, sottolineando come "emerge un nuovo fenomeno legato all’impiego di strumenti flessibili e transitori per dotarsi rapidamente di personale nel periodo emergenziale, anche attraverso prestazioni di lavoro sanitarie e sociosanitarie acquistate come servizi sanitari".
La Corte rileva, in merito, che "il costo del personale 'emergenziale' nel 2020 cresce in quota inferiore rispetto all’acquisto di servizi sanitari. I servizi sanitari per l’emergenza rappresentano il 19% del totale della spesa per 'consulenze, collaborazioni, interinale e altre prestazioni di lavoro sanitarie e sociosanitarie' dell’esercizio, con punte superiori al 50% per il Molise e con valori del 32% circa per la Sicilia, del 29% per la Puglia e del 26% per Calabria e Abruzzo. Si nota infine, sul versante opposto, una difficoltà a coprire le posizioni stabili in organico, sintomo di una certa disaffezione all’impiego pubblico in sanità".
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