Coronavirus, a Bergamo screening gratuito '2 in 1' Covid-epatite C
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Milano, 16 ott. (Adnkronos Salute) - Screening gratuito congiunto Covid-19/epatite C per i cittadini di Bergamo. L'iniziativa è stata presentata oggi in Comune, durante un incontro con la stampa alla presenza fra gli altri del sindaco Dem Giorgio Gori, di Elena Carnevali (Pd) della Commissione Affari sociali della Camera e dei referenti delle associazioni Aisf, Simit ed EpaC Onlus. Obiettivo: proporre un esame sierologico abbinato per la ricerca del coronavirus Sars-Cov-2 e del virus Hcv dell'epatite C, portato nelle piazze attraverso un roadshow organizzato dalla società di consulenza MA Provider. La prima tappa lombarda è proprio a Bergamo, domani 17 ottobre dalle 9.30 alle 12.30 a bordo di un laboratorio mobile in piazza Matteotti.
Ma la particolarità dell'appuntamento orobico - rispetto alle tappe già portate a termine con successo a Roma, Napoli e Salerno, evidenziano i promotori in una nota - sarà lo screening nella Casa circondariale cittadina realizzabile grazie alla consegna, nel pomeriggio di oggi, di un lotto di 150 kit diagnostici. L'importanza di questo passaggio è stata sottolineata dal messaggio inviato dal viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, che ha la delega per l'assistenza sanitaria negli istituti penitenziari. Il test sierologico '2 in 1' viene eseguito con una puntura sul dito e i risultati arrivano entro circa 30 minuti. Lunedì 19 ottobre si replicherà a Milano, in piazzale Cadorna, per l'ultima tappa del progetto pilota.
"Bergamo negli ultimi mesi è stata una città particolarmente colpita - ha affermato il sindaco Gori - Possiamo ben sottolineare che non c'è soltanto il Covid: tante patologie creano sofferenza, a causa dell'emergenza sono state oscurate, i cicli di prevenzione messi in secondo piano. Abbiamo condiviso con partecipazione e patrocinato questo doppio screening che rappresenta un'occasione propizia e un grande passo avanti nella lotta definitiva all'epatite C".
"Le risorse ci sono: 71 milioni di euro resi disponibili con il decreto Milleproroghe, spendibili nel 2020 e 2021 - ha evidenziato l'onorevole Carnevali, firmataria dell'emendamento specifico - Quanto iniziamo a fare qui con lo screening congiunto mira a far emergere quello che la popolazione non sa e non conosce, perfettamente curabile con i farmaci che ci sono. Puntiamo a una platea di 17 milioni di cittadini italiani, di cui oltre 144mila trattati dai servizi tossicodipendenze, oltre 160mila nelle carceri. Questa operazione ci consente di recuperare un ritardo, far emergere un sommerso. Nulla come questa operazione può consentire di evidenziare la malattia, ora l'obiettivo da centrare è trasformare le risorse stanziate in operazioni effettive".
"Questa iniziativa - ha dichiarato Teresa Mazzotta, direttore della Casa circondariale di Bergamo - avvicina al territorio il carcere, luogo dove la presenza di soggetti tossicodipendenti, quindi particolarmente a rischio di patologia Hcv, ci rende particolarmente sensibili al problema. E' un gesto che va in direzione dell'inclusione, della piena attuazione del diritto costituzionale alla salute. I nuovi test che saranno forniti nell'ambito di questa iniziativa consentono di accelerare e potenziare l'opera di prevenzione nei confronti di un target non facile".
L'idea del doppio test nasce dalle attività che Aisf e Simit, insieme con EpaC Onlus, portano avanti come Ace-Alleanza contro le epatiti, e ha preso vigore negli ultimi mesi - si ricorda nella nota - dopo che diversi studi hanno rilevato una riduzione di oltre il 90% dei trattamenti durante il lockdown.
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