Come riconoscere i danni neurologici da gas esilarante
- Elena Riboldi
- Uniflash
Il protossido di azoto o ossido di diazoto (N2O) può causare la degenerazione combinata subacuta del midollo spinale (N2O-subacute combined degeneration of the cord, N2O-SACD), una neuropatia che, se non riconosciuta e trattata tempestivamente, può portare a disabilità permanente. Un gruppo di neurologi inglesi ha stilato un vademecum per la diagnosi e la gestione di casi sempre più frequenti per via della crescente diffusione del protossido d’azoto come droga ricreativa.
Lo “sballo” da gas esilarante
Il protossido d’azoto è un gas utilizzato come anestetico e analgesico. È conosciuto anche come gas esilarante, nome che ben si sposa con l’uso voluttuario che ne viene fatto per cercarne gli effetti psicoattivi, inclusa la sensazione di euforia. Venduto in piccole bombole, viene trasferito in palloncini da cui è poi inalato. Come riporta il foglio illustrativo dell’AIFA “la somministrazione ripetuta o l’esposizione all’azoto protossido può indurre dipendenza”.
L’N2O si è diffuso come droga ricreativa specialmente tra i giovani. Nel Regno Unito, nella fascia di età 16-24 è la droga più popolare dopo la cannabis. In Olanda più del 37% di coloro che partecipano a feste, in maggioranza giovani, ne fa uso su base regolare: un livello di diffusione tale da portare il governo al bando della vendita e dell’uso a scopo ricreativo da gennaio 2023.
Gli effetti del gas esilarante
Tra gli effetti del protossido di azoto vi sono stordimento, vertigini, incoordinazione dei movimenti ed effetti psichedelici. L’esposizione prolungata può causare amnesia, afasia, sincope, aritmia e, soprattutto se combinata con l’assunzione di alcol, asfissia. Poiché causa inattivazione della vitamina B12, un uso prolungato o frequente di protossido di azoto può comportare alterazioni megaloblastiche del midollo, mieloneuropatia e SACD.
Più del 3% degli utilizzatori sperimenta sintomi di degenerazione del midollo spinale. “Al Royal London Hospital diagnostichiamo e trattiamo in media un caso di N2O-SACD ogni 9 giorni – scrivono i neurologi inglesi sulla rivista Practical neurology – Dal 2021 abbiamo un progetto volto a migliorarne diagnosi e trattamento e ora vogliamo condividere consigli pratici su riconoscimento, valutazione e trattamento per aiutare altri medici che vedono aumenti simili nei casi”.
Cosa deve fare il medico
- Informarsi attentamente sull’uso di N2O e mantenere alto l’indice di sospetto.
- Valutare i sintomi: il paziente lamenta come prima cosa parestesia distale degli arti inferiori e/o superiori, successivamente può sviluppare atassia, cadere o diventare incapace di camminare in modo indipendente; possono esserci sintomi di embolia polmonare o trombosi venosa profonda (ipercoagulabilità N2O-indotta); sono meno comuni debolezza, segno di Lhermitte, urgenza o incontinenza urinaria o fecale, mioclono segmentario, disfunzioni sessuali e disturbi psichiatrici.
- Esaminare i segni (solitamente simmetrici): comuni la perdita distale della pallestesia e posizione e test di Romberg positivo; possono esserci pseudoatetosi, iporeflessia (o meno spesso iperreflessia) del ginocchio o della caviglia; nei casi più severi risposta estensoria plantare e debolezza muscolare.
- Informarsi su fattori di rischio per bassi livelli di vitamina B12 che aumentano la vulnerabilità alla N2O-SACD (es. dieta, resezioni gastrointestinali, malattie intestinali croniche).
- Quantificare l’uso dell’N2O.
- Iniziare immediatamente il trattamento con cianocobalamina (1 mg im) prima dei risultati delle analisi; proseguire il trattamento per almeno 2 settimane.
- Test di laboratorio: emocromo, urea, elettroliti, funzionalità epatica e tiroidea, vitamina B12, folati, acido metilmalonico (meglio dell’omocisteina, più specifico e non richiede il trasporto in ghiaccio).
- Imaging: la risonanza magnetica del midollo cervicale e toracico può confermare la diagnosi ed escludere cause alternative (es. processi infiammatori, compressione midollare e sindromi ereditarie).
- Dopo l’avvio della terapia il paziente può essere dimesso dal pronto soccorso con rinvio urgente (1-2 giorni) alle cure ambulatoriali; rivalutare a 2 settimane prima di interrompere il trattamento.
- Avvisare il paziente che la cura sarà inefficace se non si interrompe l’uso dell’N2O, incoraggiarlo a contattare i servizi per le dipendenze.
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