Colesterolo, acidi grassi e batteri intestinali

  • Benedetta Pagni
  • Notizie dalla letteratura
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Messaggi chiave

  • Gli autori hanno indagato la relazione, nota ma non chiara, fra microbioma intestinale e aterosclerosi per individuare possibili correlazioni cliniche utili per la prevenzione o il trattamento della patologia.
  • Emerge una possibile associazione fra le calcificazioni dell'arteria coronarica e due ceppi di Streptococcus, ma non solo.

 

Perché importante

  • L'identificazione di aterosclerosi coronarica sub-clinica è uno strumento di prevenzione primaria.
  • I batteri residenti nell'intestino sono coinvolti nello sviluppo e nella progressione dell'aterosclerosi, attraverso infezioni locali o distali alla placca aterosclerotica o attraverso la produzione di metaboliti che possono adiuvarne la crescita.
  • Questa associazione era già  nota in passato, ma le ricerche riguardavano solo pazienti sintomatici sottoposti a un piano terapeutico, escludendo partecipanti sani.

 

Come è stato condotto lo studio

  • I partecipanti sono stati selezionati dallo SCAPIS, Swedish Cardiopulmonary Bioimage Study. Lo studio trasversale ha così raccolto 8 973 individui, dai 50 ai 65 anni senza patologia aterosclerotica conclamata, presenti in 6 diversi istituti in Svezia. L'età  media era di 57,4 anni e 53,7% era di sesso femminile.
  • Per misurare il livello di presenza o avanzamento della malattia è stato utilizzato il calcium score index e l'angiografia con tomografia computerizzata coronarica.
  • Il microbiota intestinale, invece, è stata analizzato attraverso un sequenziamento metagenomico (approccio shotgun) di campioni fecali e salivari.
  • L'associazione fra i due elementi è stata analizzata con modelli di regressione multivariata aggiustati per i fattori di rischio cardiovascolare. Le specie batteriche identificate sono state valutate in base alla loro associazione con marcatori infiammatori, metaboliti e una corrispondenza fra i campioni forniti (salivari e fecali).

 

Risultati

  • I risultati suggeriscono un'associazione fra un'abbondanza di Streptococcus spp e di altre specie (orali e intestinali) con aterosclerosi coronarica e marcatori di infiammazione sistemica.
  • Nel 40,3% dei partecipanti sono state individuate delle calcificazione coronariche e nel 5,4% almeno una stenosi con occlusione importante (> 50%).
  • Sono state individuate ben 64 entità  batteriche associate al calcium score index dell'arteria coronarica, indipendenti dai fattori di rischio cardiovascolari. In particolare le associazioni più forti sono con Streptococcus anginosus e Streptococcus oralis. Associazioni simili sono state osservate anche con le misurazioni ottenute dall'angiografia con tomografia computerizzata.
  • Inoltre, di esse 19 specie erano associate a livelli elevati di proteina C reattiva, 16 a un'alterazione della conta dei neutrofili. Nel complesso sono numerose le associazioni emerse fra diverse specie batteriche e fattori di rischio cardiovascolari.
  • Sono necessari ulteriori studi per esplorare altre implicazioni della componente batterica nell'aterogenesi.