Cimo, 'contro aggressioni mandare l'esercito negli ospedali'

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Roma, 11 gen. (Labitalia) - "Mandare l'esercito negli ospedali" contro le violenze in crescita a danno dei camici bianchi in Italia. La Federazione Cimo-Fesmed, sindacato dei medici al quale aderiscono le sigle Anpo, Ascoti, Cimo, Cimop e Fesmed, propone "l'avvio di un'operazione 'Ospedali sicuri', sulla scia di 'Strade sicure', per tutelare il personale sanitario e disincentivare le azioni violente", spiega in una nota il presidente Guido Quici. "Militarizzare i luoghi di cura potrà apparire una misura esagerata, ma ci troviamo di fronte a un'emergenza che richiede un intervento straordinario", precisa.

Le aggressioni che si verificano negli ospedali di tutta Italia ai danni di medici, infermieri e operatori sanitari sono ormai all'ordine del giorno, sottolinea il sindacato. "Un fenomeno in crescita e sempre più insopportabile", che per la Cimo va arginato "inviando nelle strutture ospedaliere le forze dell'ordine, eventualmente anche l'esercito, per garantire l'ordine pubblico".

Perché "stando così le cose - avverte la Federazione - la grave crisi che sta investendo il Servizio sanitario nazionale, con liste d'attesa infinite, pronto soccorso affollati, carenza di posti letto e di personale e assistenza territoriale limitata, non potrà che peggiorare, e dunque l'esasperazione e la rabbia dei pazienti non potranno che aumentare, insieme al rischio di un aumento delle azioni violente".