Carcinoma epatocellulare: come gestire gli effetti avversi correlati a lenvatinib

  • Kim BH & al.
  • J Gastroenterol Hepatol

  • Univadis
  • Notizie di oncologia
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Conclusioni

  • Il parere degli esperti offre consigli sulla gestione degli eventi avversi comuni associati a lenvatinib nel trattamento del carcinoma epatocellulare (hepatocellular carcinoma, HCC).

Perché è importante

  • Lenvatinib è associato a un alto rischio di eventi avversi.

Punti salienti

  • Ipertensione:
    • la pressione arteriosa deve essere monitorata 1 settimana dopo il trattamento, quindi a settimane alterne per 2 mesi, dopodiché una volta al mese a casa o in ambulatorio.
    • Non esistono forti evidenze a sostegno dell’uso di un particolare antipertensivo.
    • L’ipertensione non controllata può rendere necessaria l’interruzione temporanea, la riduzione della dose o l’interruzione permanente di lenvatinib.
  • Proteinuria: i pazienti devono essere monitorati ogni 2 settimane durante il primo mese, dopodiché una volta al mese. La proteinuria di grado ≥2+ può rendere necessarie interruzioni temporanee, aggiustamenti della dose o l’interruzione permanente di lenvatinib.
  • La diarrea deve essere gestita tempestivamente e prima di interrompere o di ridurre la dose di lenvatinib.
  • Sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare/reazione cutanea mano-piede:
    • i pazienti devono adottare misure preventive come emollienti e agenti contenenti urea su prescrizione.
    • I sintomi di grado 2 o 3 possono rendere necessaria l’interruzione temporanea o la riduzione della dose di lenvatinib.
  • Monitorare l’appetito e il peso corporeo. Effetti di grado 1 o 2 possono rendere necessaria una riduzione temporanea della dose e quelli di grado 3 un’interruzione permanente dell’assunzione.
  • Fatica: si devono valutare le cause potenzialmente trattabili. Effetti di grado ≥2 possono rendere necessaria l’interruzione dell’assunzione se i sintomi sono intollerabili.
  • Disturbo epatico/epatotossicità: eventi intollerabili di grado 2 o 3 rendono necessaria l’interruzione della terapia, ripresa successivamente a una dose inferiore dopo il miglioramento. Interrompere permanentemente l’assunzione se si sviluppa insufficienza epatica.
  • Ipotiroidismo: monitoraggio una volta al mese per 2 mesi, dopodiché regolarmente. Se i livelli di ormone tireotropo (thyroid stimulating hormone, TSH) sono >10 mUI/l o nell’intervallo 5–10 mUI/l in 2 dosaggi, discuterne con un endocrinologo.
  • Eventi cardiovascolari/cerebrovascolari: monitorare la comparsa di scompenso cardiaco. Qualora fosse di grado 3, interrompere l’assunzione, riprendendola successivamente a una dose inferiore quando si ritorna a un grado 0–1.