Cambiamenti climatici, un caldo che uccide

  • Cristina Ferrario — Agenzia Zoe
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  • L’esposizione a ondate di calore si associa a un incremento della mortalità nella popolazione adulta.
  • L’incremento è maggiore in alcune categorie di persone come anziani, uomini e persone di colore di origine non ispanica.
  • Servono interventi rapidi e mirati per mitigare il problema.

Il caldo eccessivo può uccidere. Lo dicono le cronache e lo confermano i risultati di uno studio pubblicato su JAMA Network Open dai ricercatori della Perelman School of Medicine, presso la University of Pennsylvania di Philadelphia. “A causa dei cambiamenti climatici in corso, gli eventi estremi come le ondate di calore sono sempre più frequenti e il loro legame con l’incremento dei rischi per la salute è ormai ben noto” esordiscono gli autori. “I dati oggi disponibili su tale associazione sono però stati ottenuti su popolazioni specifiche e spesso limitate alle aree urbane e per questa ragione c’è il rischio che non siano state colte molte sfumature del rischio” precisano.

Da qui l’idea di valutare l’impatto delle ondate di calore in tutti gli Stati dell’Unione situati nel continente nord Americano esclusa l’Alaska (i cosiddetti contiguous US; nel testo indicati come “Stati Uniti”) includendo nell’analisi le diverse comunità, come le minoranze etniche e razziali in genere poco rappresentate.

Più in dettaglio, sono state valutate le associazioni tra il numero di giorni con calore estremo (inteso come uguale o superiore a 32,2°C) nel periodo estivo e i tassi di mortalità per tutte le cause tra gli adulti statunitensi di almeno 20 anni di età, nel periodo compreso tra il 2008 e il 2017.

A conti fatti, la popolazione di adulti over-20 negli USA nel 2008 sfiorava i 220 milioni di persone e il numero mediano di giornate di calore estremo nei mesi estivi è risultato pari a 89 lungo il periodo di studio.

Le analisi hanno confermato l’associazione tra esposizione a caldo estremo e aumento della mortalità: 0,07 decessi in più per 100.000 adulti per ogni giorno aggiuntivo di calore estremo nel corso di un mese (P=0001).

“Nell’analisi di sottogruppo sono emerse alcune differenze significative nel rischio” spiegano i ricercatori. L’incremento della mortalità è risultato infatti maggiore negli anziani rispetto ai giovani (0,19 decessi per 100 000 individui), negli uomini rispetto alle donne (0,12) e nei neri non ispanici rispetto ai bianchi non ispanici (0,11).

“I nostri dati suggeriscono che, come per altre grandi sfide di salute pubblica, le ondate di calore estremo hanno un impatto maggiore sulla salute di alcune minoranze e le previsioni future di un incremento della frequenza di tali eventi climatici potrebbe associarsi a un ulteriore ampliamento delle disparità già presenti” dicono gli autori, che poi concludono: “Interventi mirati per migliorare la resilienza delle popolazioni più a rischio potrebbero aiutare a ridurre tali differenze”