Brera in Humanitas, a Milano l'arte che cura tappezza l'ospedale
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Milano, 23 mar. (Adnkronos Salute) - Dai muri della Pinacoteca di Brera a quelli di Humanitas. A Milano l'arte esce dal museo e diventa parte della cura in ospedale, tappezzeria d'autore che avvolge e rapisce pazienti e operatori. Il progetto 'Brera in Humanitas', presentato oggi dall'Irccs di Rozzano, porta 23 dettagli tratti da 15 capolavori della pinacoteca nelle sale d'attesa e nei corridoi dell'Istituto di ricovero e cura. Ingrandimenti in scala 1:36, dove 1 centimetro del dipinto originale corrisponde a 36 cm sulla parete, realizzati a partire da riproduzioni a 680 milioni di pixel. In totale circa 400 metri quadrati di bellezza firmata Bernardo Bellotto, Paris Bordon, Vincenzo Campi, Carlo Crivelli, Piero della Francesca, Filippo De Pisis, Francesco Hayez, Il Francia, Silvestro Lega, Lorenzo Lotto, Giulio Cesare Procaccini, Raffaello e Simon Vouet.
Le immagini ad altissima risoluzione sono state stampate su uno speciale wallfilm che riproduce l'effetto materico delle tele, facendo risaltare pennellate e piccole crepe, spiegano da Humanitas dove luci, regolatori di temperatura, estintori, uscite di sicurezza e monitor sono ora incastonati tra le opere dei maestri di Brera. Ogni parete artistica è accompagnata da una didascalia in italiano e inglese. Qr Code rimandano al sito del progetto (brera.in.humanitas.it), con approfondimenti su ogni capolavoro esposta e un video realizzato con la partecipazione di medici, infermieri, operatori socio sanitari, personale addetto all'accoglienza e staff di Humanitas.
Nell'ospedale sarà possibile aspettare il ricovero come dentro al giardino di 'Un dopo pranzo', sotto lo sguardo calmo delle donne ritratte dal Lega; o sostare nella sala d'attesa del Fertility Center avvertendo il tocco delle mani de 'Gli amanti veneziani' di Bordon. O ancora, prepararsi alla chemio in 40 metri quadri punteggiati da zucche insieme alla 'Fruttivendola' del Campi; o ammirare su 12 metri di parete nell'area Check Up l'azzurro dipinto da Raffaello, all'ombra del tempio dello 'Sposalizio della Vergine'. Gli infermieri potranno camminare verso gli spogliatoi al piano interrato lungo 23 metri di boschi e campanili dei panorami lombardi del Bellotto. Una magia che rapisce fin dall'ingresso, con 'Il Bacio' di Hayez su 8 metri di muro. Grazie alla scelta dei dettagli da ingrandire in maxi-formato, nella Senologia le dita delicate della donna che sorregge il 'Vaso di fiori' di Hayez richiamano il gesto dell'infermiere che sistema la flebo a un paziente. Mentre le acque placide che nell''Annunciazione' del Francia fanno da sfondo alla scena principale, in Humanitas diventano un'opera indipendente di 10 metri quadri.
"Siamo grati a Pinacoteca di Brera e ad Amici di Brera per aver partecipato con entusiasmo a questo progetto unico al mondo - dichiara Gianfelice Rocca, presidente di Humanitas - Un esempio di collaborazione tra due grandi istituzioni, fortemente radicate sul territorio, ma con una chiara vocazione internazionale. Un'esperienza innovativa la cui filosofia è condivisa a livello mondiale da centri di ricerca e cura come Cleveland Clinic. Gli ospedali, infatti, sono un crocevia di bisogni, nodo vitale di competenze ed esperienze, dove il linguaggio della cura resta umano e si intreccia con l'innovazione tecnologica: qui l'arte e la bellezza diventano fattore di contatto tra le persone, di benessere e riflessione per pazienti e professionisti. La bellezza è nel Dna di Humanitas fin dalla nascita - sottolinea Rocca - a partire dalle scelte architettoniche, dei materiali e dei colori per gli ambienti interni. Brera in Humanitas rende ancora più vero il legame tra cura e bellezza per le 11mila persone, tra professionisti della salute, pazienti e accompagnatori, che ogni giorno vivono il nostro ospedale e il Campus".
"Questa iniziativa - afferma James M. Bradburne direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense - fa la differenza per chi lavora, per chi è in visita a parenti o amici o per chi è in cura, contribuendo a rendere l'esperienza ospedaliera meno preoccupante e più rassicurante, mostrando dettagli di alcuni dei capolavori di Brera. Non tutti possono sempre venire in museo, ma Brera è con voi quando ne avete più bisogno - assicura - Una proposta che si inserisce nel nostro progetto pluriennale 'Occorre tutta una città', che incoraggia la partecipazione di famiglie, bambini, con un'attenzione particolare a persone con bisogni speciali, ribadendo il fondamentale ruolo sociale della cultura, pensando il museo come punto di riferimento per un’intera comunità".
"Il bello, l'arte, la meditazione sono atti e gesti che spesso si presentano come autentica medicina dell'anima - commenta Carlo Orsi, presidente di Amici di Brera - Ci aiutano a stare bene. Ci distaccano dal quotidiano e ci proiettano verso una dimensione di pace interiore. Quando ci è stato proposto questo progetto abbiamo subito dato il nostro assenso. Tante volte come Amici di Brera abbiamo potuto contemplare quanto l'arte è autentico beneficio in tanti e diversi contesti. Cito ad esempio il bellissimo progetto promosso con Progetto Itaca, che ha permesso di formare come guide museali alcuni dei loro assistiti. Pensare che oggi i pazienti e il personale sanitario, di staff e tutti coloro che frequentano le strutture di Humanitas siano avvolti dal bello ci fa sperare che quelle riproduzioni possano dar loro la forza per affrontare e vivere il quotidiano".
"Abbiamo selezionato 23 dettagli tratti dai dipinti della collezione di Brera trasformandoli in straordinari ingrandimenti che rivestono le pareti dell'ospedale mostrando gesti, sguardi, paesaggi che con la loro bellezza diventano sostegno per i pazienti e per chi lavora in ospedale - evidenzia Alessandra Quarto, direttore del Museo Poldi Pezzoli, che ha dato avvio al progetto nel 2021, quando era vicedirettore della Pinacoteca di Brera - Un percorso avviato a novembre 2021 costruito con cura attraverso incontri, riflessioni, analisi dei dettagli e sopralluoghi nei reparti. Sono molto soddisfatta di questo percorso e del risultato finale e sono certa che queste immagini arriveranno direttamente all’anima di tutti".
Brera in Humanitas - ricorda l'Irccs in una nota - è un nuovo capitolo di 'La Cura e la Bellezza', progetto iniziato nel 2018 con 'La Carrara in Humanitas', che ha portato l'arte del Museo Accademia Carrara negli ospedali Humanitas Gavazzeni e Castelli di Bergamo. Qui le grandi installazioni hanno accompagnato i momenti più difficili della pandemia da Covid-19, diventando un supporto per gli operatori sanitari e i pazienti.
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