BPCO con eosinofili alti: dupilumab riduce le esacerbazioni

  • Elena Riboldi
  • Notizie dalla letteratura
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Messaggi chiave

  • In pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e infiammazione di tipo 2, come indicato dagli alti livelli di eosinofili nel sangue, dupilumab si è mostrato superiore al placebo nel ridurre il numero di esacerbazioni, migliorare qualità della vita e funzionalità polmonare e alleviare i sintomi respiratori.
  • I miglioramenti, osservabili dopo 2-4 settimane, erano ancora significativi alla fine del periodo di studio (52 settimane).

 

Perché è importante

  • Il 20-40% dei pazienti con BPCO ha un’infiammazione di tipo 2 (alti livelli di interleuchina-5, interleuchina-4, interleuchina-13, linfociti Th2, cellule linfoidi innate di tipo 2, eosinofili).
  • I tentativi di bloccare l’interleuchina-5 o il suo recettore hanno dato risultati discordanti e deludenti.
  • Dupilumab è un anticorpo umano che blocca la subunità comune dei recettori dell’interleuchina-4 e dell’interleuchina-13.

 

Come è stato condotto lo studio

  • Lo studio di fase 3 BOREAS, in doppio cieco, ha arruolato 939 pazienti con BPCO, ≥300 eosinofili/microlitro ed elevato rischio di esacerbazioni nonostante la tripla terapia standard.
  • I partecipanti allo studio, sponsorizzato da Sanofi e Regeneron Pharmaceuticals, sono stati randomizzati 1:1 per ricevere dupilumab (300 mg) o placebo sc ogni 2 settimane.
  • L’endpoint primario era il tasso annualizzato di esacerbazioni moderate/severe della BPCO.
  • Gli altri endpoint includevano la variazione del parametro respiratorio FEV1 e dei punteggi SGRQ (St. George’s Respiratory Questionnaire; range 0-100; punteggi più bassi indicano una migliore qualità di vita) e E-RS-COPD (Evaluating Respiratory Symptoms in COPD; range 0-40; punteggi più bassi indicano sintomi meno gravi).

 

Risultati principali

  • Il tasso di esacerbazioni era 0,78 (95%CI 0,64-0,93) con dupilumab e 1,10 (0,93-1,30) con placebo (RR 0,70; 95%CI 0,58-0,86; P<0,001).
  • L’aumento del FEV1 dalla baseline alla settimana 12 era in media 160 ml con dupilumab e 77 ml con placebo; la differenza, statisticamente significativa (P<0,001), era mantenuta alla settimana 52.
  • Alla settimana 52, il punteggio SGRQ era migliorato di 9,7 punti (95%CI da -11,3 a -8,1) con dupilumab e 6,4 punti (da -8,0 a -4,8) con placebo (P=0,002).
  • Alla settimana 52, il punteggio E-RS-COPD era migliorato di 2,7 punti (95%CI da -3,2 a -2,2) con dupilumab e 1,6 punti (da -2,1 a -1,1) con placebo (P=0,001).
  • Le interruzioni del trattamento per eventi avversi, gli eventi avversi gravi e i decessi per eventi avversi erano simili nei due gruppi.