Bioetica, Garattini: "Da Covid a diseguaglianze molto lavoro per nuovo Cnb"

  • Univadis
  • Attualità mediche
L'accesso ai contenuti di questo sito è riservato agli operatori del settore sanitario italiano L'accesso ai contenuti di questo sito è riservato agli operatori del settore sanitario italiano

Roma, 7 dic. (Adnkronos Salute) - La pandemia e le implicazioni etiche legate alle scelte sanitarie, a partire dai vaccini, ma anche le diseguaglianze, l'impatto sulla vita delle persone delle nuove tecnologie e non solo, senza dimenticare la ricerca e le cure per le malattie rare e i limiti del Servizio sanitario nazionale nel garantire il diritto alla salute. "I temi che il rinnovato Comitato per la bioetica dovrà affrontare sono tanti. Tutti importanti. Dobbiamo lavorare bene per farci ascoltare dalle istituzioni e dai cittadini, come è successo nei precedenti Comitati". A dirlo all'Adnkronos Salute, Silvio Garattini, presidente e fondatore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, commentando la nomina del nuovo Comitato nazionale di Bioetica, presieduto da Angelo Luigi Vescovi e in cui si conferma la presenza di Garattini.

"Le tematiche che saranno affrontate - continua - dipenderanno dall'attualità del momento. Ma c'è ancora molto da dire sulla pandemia perché non abbiamo vaccinato tutto il mondo, una necessità etica ma anche pratica se vogliamo davvero liberarsi da questo virus: immunizzare tutto il mondo non è beneficenza, ma è un atto di sano egoismo". Altro elemento chiave per il Covid è "l'importanza della responsabilità individuale nei comportamenti di prudenza, perché abbiamo ancora tanti casi e tanti morti, non si può far finta che tutto sia finito".

Altro tema importante, all'interno del servizio sanitario nazionale, "quello della diseguaglianza dei cittadini di fronte al diritto costituzionale alla salute. Oggi le persone con meno risorse, con bassa scolarità, minore reddito devono fare lunghe liste d'attesa mentre chi ha possibilità può permettersi cure più celeri. E questo è un grave problema di natura etica". Sempre per quanto riguarda il diritto alla salute "servirebbe avere un numero sufficiente di medici e infermieri". C'è poi il tema "dell'eccesso di farmaci per gli anziani, che è un problema di natura etica come lo è quello del recupero di una parola fondamentale: 'prevenzione'. Oggi domina il mercato della medicina e la prevenzione passa in seconda linea. Ma è proprio su questo concetto che il Ssn può essere davvero più sostenibile ed etico, perché più del 50% delle malattie croniche è evitabile".