Bergamo, asportato liposarcoma addominale di 8 kg

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Milano, 15 mar. (Adnkronos Salute) - Misurava 50 centimetri per 25 e pesava quasi 8 chili un liposarcoma asportato con successo in provincia di Bergamo, al Policlinico San Marco di Zingonia, in una donna di 55 anni con l'addome completamente invaso dalla massa tumorale che le schiacciava lo stomaco, i reni, il fegato, la vescica e i vasi sanguigni principali. Un "intervento record" che si è svolto senza bisogno di trasfusioni - spiegano dal Gruppo San Donato, al quale fa capo l'ospeale - eseguito da Stefano Olmi, direttore dell'Unità di Chirurgia generale e oncologica, e della sua équipe. Dopo l'operazione e un ricovero di 4 giorni, la paziente è stata dimessa "in buone condizioni di salute".

Nel 2020 - ricostruisce una nota - la donna nota una protuberanza al centro dello stomaco, ma inizialmente la sottovaluta associandola alla perdita di molti chili una dieta drastica. Successivamente insorge una nuova protuberanza sul lato destro, e contemporaneamente compaiono diversi sintomi come tensione, dolore addominale, reflusso gastroesofageo e incontinenza urinaria. Gli accertamenti diagnostici rilevano la presenza di un liposarcoma addominale di grandi dimensioni e l'unica soluzione possibile è l'intervento chirurgico che, per le caratteristiche del tumore, presenta un rischio operatorio molto alto. Dopo un'attenta valutazione e considerata anche l'eccezionalità della condizione, il team di Olmi decide di operare la donna poiché la massa potrebbe compromettere gli organi vitali e l'aorta.

"Si tratta di un tumore che raramente dà origine a metastasi, ma che comporta una crescita locale che può compromettere il corretto funzionamento degli organi vicini, costantemente sottoposti a compressione da parte della massa stessa", precisa Olmi. "Abbiamo provveduto tempestivamente a operare la donna - riferisce - in modo da ripristinare quanto prima le normali funzioni fisiologiche. Attraverso un'incisione addominale siamo riusciti ad asportare completamente la massa, senza dover ricorrere a trasfusioni. Si è trattato di un intervento molto delicato, durato circa due ore, reso possibile grazie a un grande lavoro di squadra che ha visto coinvolta l'intera équipe chirurgica, anestesiologica e infermieristica che, come sempre, ha dimostrato elevata professionalità e competenza".