Artrosi del ginocchio, infiltrazioni e iniezioni intramuscolari si equivalgono?

  • Elena Riboldi — Agenzia Zoe
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Messaggi chiave

  • In pazienti sintomatici con osteoartrosi del ginocchio, a 4 settimane dall’esecuzione l’iniezione intramuscolare di triamcinolone acetonide ha un effetto antidolorifico inferiore a quello di un’iniezione intra-articolare dello stesso farmaco.
  • L’iniezione intramuscolare non è inferiore all’iniezione intra-articolare a 8 e 24 settimane dall’iniezione.

Ai pazienti con osteoartrosi del ginocchio per cui è indicata una terapia analgesica con corticosteroidi possono essere proposte sia la somministrazione intra-articolare sia la somministrazione intramuscolare perché entrambe sono strategie efficaci. La scelta dovrebbe essere effettuata considerando i vantaggi e gli svantaggi dei due tipi di iniezione, tenendo conto delle preferenze del paziente. È questo il messaggio che emerge dai risultati di uno studio clinico olandese, pubblicato sulla rivista JAMA Network Open, che ha messo a diretto confronto le due opzioni.

Lo studio multicentrico open-label KIS ha arruolato 145 pazienti con osteoartrosi del ginocchio, randomizzati (1:1) a ricevere triamcinolone acetonide (40 mg) per via intramuscolare (IM, sito ventrogluteale) o per via intra-articolare (IA). I pazienti sono stati seguiti per 24 settimane. L’esito primario era il dolore a 4 settimane, misurato con lo score KOOS (Knee Injury and Osteoarthritis Outcome Score); il margine di non inferiorità (IM meno IA) era fissato a -7 punti.

L’analisi per protocollo ha incluso 138 pazienti, due terzi dei quali di sesso femminile. Entrambi i gruppi hanno ottenuto un miglioramento nel dolore fino a 12 settimane dalla somministrazione. A 4 settimane la differenza nello score KOOS tra i due gruppi era -3,4 (95%CI da -10,1 a 3,3). Poiché il limite inferiore eccedeva il margine di non inferiorità, la via di somministrazione intramuscolare non poteva essere considerata non inferiore a quella intra-articolare. Tuttavia, a tempi più lunghi, 8 e 24 settimane, l’efficacia antidolorifica era simile nei due gruppi (8 settimane: differenza media 0,7; 24 settimane: differenza media 1,6). Gli eventi avversi più comuni erano le vampate (IM 10%; IA 21%) e il mal di testa (IM:14%; IA 18%); tutti gli eventi avversi erano classificati come non gravi.

“Nonostante miglioramenti clinicamente rilevanti in entrambi i gruppi, i dati ottenuti con lo studio non hanno dimostrato la non inferiorità dell’iniezione intramuscolare di glucocorticoidi nel ridurre il dolore da artrosi al ginocchio a 4 settimane – affermano gli autori, aggiungendo la loro interpretazione dei risultati – Ciò può essere parzialmente spiegato dal fatto che l’iniezione IM aveva un picco di efficacia a 8 settimane e non a 4 come l’iniezione IA. Di conseguenza, l’iniezione IM raggiungeva il livello di non inferiorità 8 e 24 settimane dopo la somministrazione, sebbene gli effetti a 24 settimane fossero piccoli per entrambe le iniezioni”.

Gli autori dello studio suggeriscono che i pazienti che ricevono corticosteroidi intramuscolo probabilmente percepiranno una riduzione continua nel dolore al ginocchio nelle prime 8 settimane, mentre quelli che li ricevono per via intra-articolare avranno un sollievo dai sintomi più precoce ma di breve durata (2-4 settimane). Da tenere presente che le infiltrazioni sono state associate a una maggiore perdita di cartilagine e a un più alto, per quanto minimo, rischio di artrite settica e di infezioni articolari postoperatorie. Altri elementi che vanno soppesati sono gli eventi avversi, le preferenze del paziente e l’abilità del medico se la terapia viene somministrata nel contesto dell’assistenza di base.