Appello Anaao Assomed, 'più posti letto e personale o Ssn chiude'
- Univadis
- Adnkronos Sanità
Roma, 16 mag. (Adnkronos Salute) - Occorre "ripopolare gli ospedali di posti letto e di personale", dare "dignità al lavoro degli operatori riconoscendo un tangibile e stabile incremento economico", inoltre "alleviare i pesanti turni degli operatori riconoscendo riposi compensativi aggiuntivi, come accade per molti altri lavoratori", e "dare riconoscimento che lavorare nell'emergenza–urgenza è un lavoro usurante". E' l'appello lanciato dalla Commissione nazionale Emergenza-urgenza del sindacato dei medici del Servizio sanitario nazionale, Anaao Assomed, in una lettere aperta al ministro della Salute, Roberto Speranza. "Ora, o mai più, occorre prendere provvedimenti concreti a breve termine. Altrimenti il Ssn chiude", avverte la Commissione nazionale.
A settembre 2021 la Commissione aveva elaborato un decalogo di provvedimenti che si ritenevano necessari per frenare l'emorragia di medici dal pronto soccorso. "Il nostro segretario nazionale ha rappresentato queste richieste - sottolinea ora la Commissione nella lettera a Speranza - Ne è scaturito a novembre 2021 il decreto sull'indennità aggiuntiva per medici e infermieri di pronto soccorso, provvedimento che però non ha compreso tutti gli operatori dell'emergenza, non prevedendo tutto il personale del Sistema 118. Il provvedimento ha rappresentato sicuramente il riconoscimento della peculiarità, complessità e difficoltà del lavoro sull'emergenza, nella speranza che ci si ricordi anche del 118. Ma in concreto sarà quasi un'elemosina nelle tasche degli operatori".
"Nel frattempo, anche se pareva impossibile poter peggiorare, la situazione di tutti i pronto soccorso si è ulteriormente aggravata, proprio quando si stava allentando la pressione del Covid sugli ospedali - ricorda il sindacato - Così come quella del Sistema 118, che è in condizioni di estrema criticità perché paga non solo le gravissime carenze di personale, ma anche assetti organizzativi frammentati e spesso improbabili. A testimoniare che il problema è antico, che il problema, i tanti problemi dell'emergenze, non sono stati affatto affrontati. Questo sta portando al gesto estremo degli operatori: dimettersi".
"Le grida di allarme sono state lanciate da oltre un decennio, sono state elaborate tante articolate proposte dalle società scientifiche e dai sindacati. Nel pieno del terremoto della pandemia sembrava che le menti si fossero aperte e che finalmente si fosse percepito che la politica di progressiva riduzione degli investimenti sul Ssn era scellerata e stava mettendo in ginocchio il Paese - rimarca la Commissione nazionale Emergenza-urgenza dell'Anaao Assomed - Passata la paura, spariti i ripensamenti e i 'mea culpa'. Di fatto, al di là del decreto con la piccola indennità aggiuntiva (comunque non arrivata, perché vincolata al percorso per il nuovo contratto, ancora in alto mare), nulla è cambiato".
"Il grosso degli investimenti previsti con il Pnrr andrà per rinforzare la sanità sul territorio: giusto principio, tante volte invocato come strumento per evitare i congestionamenti dei pronto soccorso. Ma - conclude il sindacato - il rinforzo del territorio ha bisogno di tempo, ha bisogno di creare spesso strutture e risorse partendo da zero".
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