Anche poco alcol fa male alla pressione
- Alessia De Chiara
- Uniflash
Consumare alcol, anche se in bassa quantità, si associa a un aumento della pressione arteriosa e in particolare di quella sistolica tra le persone non ipertese. A mostrarlo è uno studio coordinato dall’Università di Modena e Reggio Emilia. “Siamo rimasti alquanto sorpresi nel vedere che anche il consumo di un livello modesto di alcol era collegato a variazioni della pressione sanguigna più elevate nel tempo rispetto a nessun consumo, sebbene molto inferiori all’aumento della pressione osservato nei forti bevitori” spiega l’ultimo firmatario dell’articolo pubblicato su Hypertension, Marco Vincenti. “I nostri risultati suggeriscono che non esiste una soglia al di sotto della quale il consumo di alcol e un pressione sistolica più elevata non sono più in relazione tra loro” spiegano gli autori. Gli stessi sottolineano che, di conseguenza, il consumo di alcol in generale dovrebbe essere considerato un fattore di rischio per l'ipertensione, il che ha importanti implicazioni sia per quanto riguarda la prevenzione sia per la terapia.
Cosa c’è di nuovo
Il legame tra alcol e pressione è già documentato in letteratura. Tuttavia, pochi sono i dati disponibili riguardanti le persone che hanno un consumo di alcol da basso a moderato e mancano revisioni sistematiche e metanalisi al riguardo.
Questa ricerca ha così incluso 7 studi longitudinali che avevano analizzato l’associazione tra assunzione di alcol e pressione arteriosa condotti tra Stati Uniti, Giappone e Korea con un totale di circa 19.500 adulti sani, per lo più uomini, senza diabete o malattie cardiovascolari o storia di alcolismo e con un follow-up mediano di circa 5 anni. Utilizzando una particolare tecnica statistica e basandosi sul consumo di alcol al basale, gli autori hanno analizzato l’associazione fra il consumo di alcol, misurato in grammi assunti al giorno, e la pressione, differenziando tra sistolica e diastolica.
L’associazione lineare positiva si osserva tra qualsiasi livello di consumo di alcol e variazioni nel tempo di entrambi i valori pressori, ma soprattutto per la pressione sistolica. L’innalzamento della pressione, sebbene più evidente con un consumo di alcol più intenso, emergeva già con 12 g/giorno. In particolare, rispetto alla non assunzione di alcol, la pressione sistolica aumentava di 1,25 mmHg con un consumo giornaliero di 12 g, di 2,48 mmHg con 24 g e di 4,9 mmHg con 48 g. Per quanto riguarda la pressione diastolica, tali valori corrispondevano rispettivamente a 1,14, 2,03 e 3,10 mmHg.
Mentre l’associazione tra consumo di alcol e variazioni della pressione sistolica valeva per entrambi i sessi, nel caso della pressione diastolica si osservava solo tra gli uomini e non tra le donne, nelle quali invece emergeva un’associazione a U rovesciata, un aspetto che resta da chiarire.
Bere poco o smettere?
L’associazione sembra più forte tra i partecipanti che inizialmente avevano una pressione più alta. Come spiegano gli autori, l’associazione positiva lineare suggerisce che la riduzione della pressione con la cessazione dell’assunzione di alcol possa essere più elevata nelle persone con un livello più alto in partenza.
Per Vincenti, l’alcol non è l’unico motore dell’aumento della pressione. “Tuttavia, i nostri risultati confermano che contribuisce in modo significativo. Il consiglio è di limitare l’assunzione di alcol ed evitarlo sarebbe ancora meglio”. Del resto, evitare il consumo di alcol rientra tra le azioni per uno stile di vita sano. “È ben noto che piccole riduzioni della pressione arteriosa, che possono essere ottenute mediante cambiamenti nello stile di vita, possono prevenire l’ipertensione ed è probabile che prevengano eventi cardiovascolari” ricordano i ricercatori.
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