Anaao, impegno a migliorare lavoro medici ma numero chiuso necessario
- Univadis
- Adnkronos Sanità
Roma, 3 set. (Adnkronos Salute) - Impegno a migliorare il lavoro dei medici Ssn ma il numero programmato nella facoltà di medicina va mantenuto. Questo in sintesi il pensiero di Carlo Palermo, segretario generale del sindacato dei medici ospedalieri, Anaao Assomed, che oggi, in occasione dello svolgimento dei test di ingresso per la laurea in Medicina e chirurgia, prende un impegno con i "futuri colleghi" rivolgendo loro "un grande 'in bocca a lupo'".
"Quella di oggi è una prova impegnativa che apre ad anni di studio e di sacrificio per raggiungere un obiettivo importante. Noi nel frattempo - promette in un post su Facebook - ci adopereremo con ogni mezzo per preparare un futuro di certezze. A partire dalla garanzia di contratti di formazione post laurea per tutti, condizione necessaria per entrare nel mondo del lavoro, e dal miglioramento della qualità del lavoro negli ospedali".
Palermo però, intervistato poi su Sky Tg24, spiega l'importanza del numero chiuso negli atenei italiani: "E' più che opportuno che venga mantenuto. Nei prossimi 10 anni - sottolinea - si laureeranno circa 100mila medici. Un numero più che sufficiente per coprire le necessità del Paese. Mancano specialisti, non mancano medici". Ed è proprio sulla specializzazione, secondo il leader sindacale, "che si fonda la qualità del servizio sanitario nazionale e la qualità delle strutture ospedaliere, ampiamente dimostrata durante l'epidemia quando gli altri settori non contrastavano adeguatamente l'epidemia e tutto si è riversato sul settore ospedaliero. Gli ospedali hanno dato, rapidamente, una risposta".
Non possiamo quindi "inflazionare una professione. Bisogna invece incrementare il numero delle specializzazioni e dei contratti di formazione specialistica. Quest'anno aumenteranno di circa 5mila. L'offerta globale arriverà a 14mila, ma è 'una tantum'. Abbiamo bisogno che questo incremento venga mantenuto almeno per 2 o 3 anni per riassorbire quel fenomeno chiamato imbuto formativo, cioè la crescita di quel limbo fatto di precarietà e incertezze che raccoglie 9.000 laureati che non hanno potuto avere una formazione post laurea".
Ne va del futuro del Ssn, secondo Palermo, "perché presto mancheranno specialisti: usciranno dal Servizio sanitario nazionale, per età pensionabile, 7mila medici specialisti. E 3mila andranno in pensione nei settori extra Ssn. E - sottolinea - la discrepanza tra nuovi formati e pensionati è notevole".
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