Aiop, 'inammissibile disinteresse Governo, a rischio 30% cure'

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Milano, 22 dic. (Adnkronos Salute) - "Il grave e inammissibile disinteresse nei confronti della sanità è stato ancora una volta confermato dalla politica e da chi siede al Governo". Così Barbara Cittadini, presidente dell'Aiop, Associazione italiana ospedalità privata, commenta in una nota le ultime scelte che emergono dall'iter del Dl Aiuti quater. "E' a rischio il 30% delle cure", avverte, chiedendo all'Esecutivo di "agire in tempi brevissimi: i ritardi in sanità si trasformano in vere e proprie emergenze che compromettono pesantemente la salute pubblica - spiega - aggravando la drammaticità delle liste d'attesa, della mobilità passiva e della rinuncia alle cure dei cittadini". E "si tratta di fenomeni che sono destinati a peggiorare - ammonisce - a causa dei considerevoli rincari energetici che tutte le strutture sanitarie stanno affrontando ormai da un anno".

"Sono incomprensibili - sottolinea la presidente Aiop - le motivazioni che hanno indotto il Governo a chiedere la trasformazione in ordine del giorno dell'emendamento che eliminava l'iniquo limite dello 0,8% previsto, solo per gli ospedali di diritto privato che lavorano per il Servizio sanitario nazionale, al contributo una tantum che le Regioni possono erogare alle strutture sanitarie per il caro energia a valere sulle risorse già stanziate dal decreto Aiuti ter". Per l'associazione ospedali privati "si tratta di una modifica che rallenta l'esecutività immediata della correzione, nonostante l'emendamento sia stato presentato da tutte le forze politiche di maggioranza e di parte dell'opposizione".

"La scelta del legislatore non è per nulla ragionevole - osserva Cittadini - perché l'eliminazione del tetto dello 0,8% non comporta alcun onere per la finanza pubblica, né altera la quota di riparto del Fondo sanitario nazionale delle Regioni. Si tratta, semmai, di riconoscere alle Regioni la loro autonomia programmatoria, permettendo di ripartire a entrambe le componenti del Ssn, a prescindere dalla natura giuridica, in maniera equa e proporzionata ai consumi, le risorse stanziate per fronteggiare i rincari dell'energia".

In base a una rilevazione condotta su oltre 200 strutture su tutto il territorio nazionale, Aiop evidenzia come "tra gli anni 2020 e 2022 i costi dell'energia elettrica delle strutture sanitarie e sociosanitarie accreditate siano aumentati di circa 3 volte e quelli del gas di 4,7 volte: a essere compromessa, quindi, è la sostenibilità stessa di strutture che garantiscono il 28% di tutte le prestazioni e di tutti i servizi ospedalieri resi alla popolazione, assorbendo il 14% della spesa ospedaliera pubblica".

"Il rischio di interrompere le prestazioni e le cure erogate, ormai, è ineluttabile - incalza Cittadini - E se non si interviene con misure urgenti, la componente di diritto privato del Servizio sanitario nazionale non potrà più continuare a tutelare il diritto alla salute della popolazione. Un cittadino che rinuncia a curarsi - conclude - è la più grande sconfitta per uno Stato di diritto quale è il nostro".