Aggressioni in aumento, le proposte dei medici dell'emergenza-urgenza
- Univadis
- Adnkronos Sanità
Roma, 22 mar. (Adnkronos Salute) - Le aggressioni in corsia, prima a Bari poi a Napoli, di questi giorni "riaccendono i riflettori sulla sicurezza di medici e operatori sanitari esposti in prima linea. Gli episodi di violenza sono indiscutibilmente in crescita dopo il Covid e le donne medico sono soprattutto le più colpite. Dati recenti ci dicono che circa il 68% dei medici ha subito almeno una volta nella vita un’aggressione o una violenza e molto spesso gli episodi non vengono neanche denunciati. Non si può restare fermi, ma occorrono presto misure in grado di arginare il fenomeno". Questo l'appello di Stefania Zampogna, presidente nazionale della Società italiana di medicina di emergenza e urgenza pediatrica (Simeup), che sottolinea come siano "spesso proprio i medici dei pronto soccorso i più esposti, bersaglio del disagio e dell’insoddisfazione più facile da colpire".
Per Zampogna, "bisogna dunque agire su più fronti: i sit-in di protesta non bastano". La Simeup evidenzia la necessità di "organizzare corsi di addestramento per il personale sanitario e rafforzare i presidi di polizia negli ospedali e laddove non ci sono istituirli".
"È davvero paradossale - chiosa Zampogna - pensare che chi deve prendersi cura della salute possa trovarsi in una situazione di pericolo per la propria salute. Ben vengano quindi tutte quelle campagne informative e di comunicazione volte a promuovere un cambiamento innanzitutto culturale, ma non basta una sola giornata per sensibilizzare la popolazione". "Occorre un cambio di passo - sollecita Simeup - per far fronte all’ondata di violenza contro i camici bianchi, che presuppone un’azione integrata su più fronti: ascolto, comunicazione e fiducia devono tornare ad essere valori al centro del rapporto medico paziente".
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