ACC 2022 — Empagliflozin migliora la qualità della vita dei pazienti ricoverati per insufficienza cardiaca acuta
- Univadis
- Conference Report
Conclusioni
- Empagliflozin migliora i sintomi, le limitazioni fisiche (physical limitations, PLS) e la qualità della vita (quality of life, QoL) dei pazienti ricoverati per insufficienza cardiaca (IC) acuta, con benefici che persistono fino a 90 giorni.
- Inoltre, i benefici di empagliflozin non sono influenzati dal grado di compromissione sintomatica basale.
Perché è importante
- L’IC acuta è caratterizzata da un elevato carico di sintomi e da limitazioni fisiche, nonché da una scarsa QoL.
- Sebbene i miglioramenti dello stato di salute dei pazienti affetti da IC cronica trattati con inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio 2 (sodium-glucose cotransporter 2, SGLT2) siano ben stabiliti, i benefici di questi farmaci nei pazienti con IC acuta rimangono poco chiari.
Disegno dello studio
- I dati provengono dalle analisi post-hoc e prespecificate della sperimentazione EMPULSE.
- 530 pazienti ricoverati per IC acuta sono stati assegnati casualmente (rapporto 1:1) a ricevere empagliflozin 10 mg al giorno o un placebo per 90 giorni.
- I partecipanti hanno compilato il Questionario sulla cardiomiopatia di Kansas City (Kansas City Cardiomyopathy Questionnaire, KCCQ) al basale e dopo 15, 30 e 90 giorni.
- L’endpoint primario era un composito di mortalità per tutte le cause, eventi di IC e una differenza ≥5 punti nella variazione del punteggio totale dei sintomi (total symptom score, TSS) del KCCQ dal basale a 90 giorni.
- Finanziamento: Diabetes Alliance di Boehringer Ingelheim ed Eli Lilly and Company.
Risultati principali
- Dopo 90 giorni è stato osservato un miglioramento significativo del punteggio TSS-KCCQ medio basale, di 40,8 punti (deviazione standard, 24,0 punti; variazione media di +36,2 punti nel gruppo trattato con empagliflozin e di +31,7 punti nel gruppo placebo).
- Il gruppo trattato con empagliflozin ha evidenziato un beneficio clinico maggiore nell’intervallo di punteggio TSS-KCCQ (rapporti di successo dal terzile inferiore a superiore, rispettivamente 1,49, 1,37 e 1,48; Pinterazione=0,94).
- Gli effetti favorevoli di empagliflozin sullo stato di salute sono risultati evidenti già dopo 15 giorni di trattamento.
- In analisi supplementari il gruppo trattato con empagliflozin ha evidenziato, rispetto al gruppo placebo, un miglioramento maggiore dopo 90 giorni di:
- punteggio TSS-KCCQ (entità dell’effetto, 4,45; P=0,03);
- PLS (entità dell’effetto, 4,80; P=0,05);
- QoL (entità dell’effetto, 4,66; P=0,04);
- punteggi riassuntivi clinici (entità dell’effetto, 4,85; P=0,02);
- punteggi riassuntivi complessivi (entità dell’effetto, 4,40; P=0,03).
Limiti
- Lo studio non possedeva una potenza sufficiente per l’analisi dei responder.
- Valutazioni dello stato di salute mancanti per alcuni pazienti durante il follow-up.
Il commento degli esperti
In un sunto delle principali sperimentazioni presentate durante il terzo giorno dell’ACC 2022, il Dott. Deepak L Bhatt, MPH, ha commentato: “È una sperimentazione fantastica. Ritengo che i risultati integrino la mole notevole di dati a favore dell’uso degli inibitori di SGLT2. Direi che per i pazienti con insufficienza cardiaca è meglio senza dubbio iniziare [la terapia] prima piuttosto che tardi. Penso che assisteremo a una vera esplosione dell’uso di questa classe di farmaci non solo da parte dei cardiologi, ma anche degli endocrinologi, dei nefrologi e dei medici di base”.
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