Ablazione a ultrasuoni focalizzati, una speranza per la malattia di Parkinson?
- Alessia De Chiara
- Notizie dalla letteratura
Messaggi chiave
- L’ablazione a ultrasuoni focalizzati (FUSA) unilaterale ha portato in 3 mesi un miglioramento della funzione motoria o una riduzione della discinesia indotta da levodopa in una percentuale maggiore di pazienti con malattia di Parkinson (MP) rispetto a una procedura simulata.
- La procedura è stata associata a effetti neurologici avversi, un aspetto che dovrà essere valutato.
Perché è importante
- L’ablazione del segmento interno del globo pallido con questa tecnica, che non richiede la craniotomia, è stata testata in piccoli studi open-label su pazienti con MP riducendone i sintomi motori.
Come è stato condotto lo studio
- Lo studio ha valutato la sicurezza e l’efficacia della FUSA unilaterale del globo pallido interno in pazienti di almeno 30 anni con MP idiopatica refrattaria al trattamento reclutati presso 16 siti in Nord America, Asia ed Europa.
- I 94 pazienti con discinesie o fluttuazioni motorie e compromissione motoria in stato off-medication sono stati randomizzati a sottoporsi all’ablazione nell’emisfero opposto al lato più sintomatico (gruppo di trattamento attivo; 69) o a una procedura simulata (25).
- È stata valutata la risposta a 3 mesi: riduzione di almeno 3 punti sul Movement Disorders Society–Unified Parkinson’s Disease Rating Scale parte III (MDS-UPDRS III) o sull’Unified Dyskinesia Rating Scale o UDysRS nel lato trattato in assenza di peggioramento clinicamente significativo alle due scale.
- Dopo 3 mesi, i pazienti nel gruppo di controllo potevano scegliere di essere sottoposti al trattamento.
Risultati principali
- Il 69% (45/65) dei pazienti del gruppo di trattamento attivo e il 32% (7/22) del gruppo controllo ha raggiunto la risposta dopo 3 mesi.
- Nel gruppo di trattamento, 18 pazienti hanno soddisfatto entrambi i criteri valutati, 18 solo MDS-UPDRS III e 8 solo UDysRS.
- I risultati dell’outcome secondario sono andati nella stessa direzione del primario.
- Il 77% (30/39) dei pazienti nel gruppo trattato che avevano raggiunto la risposta a 3 mesi ed erano stati seguiti fino a 12 mesi hanno continuato a rispondere alla cura.
- I più comuni eventi avversi correlati alla pallidotomia riscontrati nel gruppo di trattamento sono stati disartria, disturbi della deambulazione e perdita di gusto, seguiti da disturbo visivo e debolezza a livello facciale.
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