A Merate protocollo migliora recupero dopo chirurgia colorettale
- Univadis
- Attualità mediche
Lecco, 10 gen. (AdnKronos Salute) - Hanno dai 40 agli 86 anni, una diagnosi di tumore del colon o di malattia diverticolare, e sono i primi pazienti sottoposti a chirurgia colorettale che hanno potuto beneficiare all'ospedale San Leopoldo Mandic di Merate di un nuovo protocollo per un miglior recupero dopo l'intervento. Il protocollo Eras - questo il nome - è attivo da novembre 2019 e Andrea Costanzi, direttore dell'Unità operativa complessa di Chirurgia, ha introdotto in collaborazione con l'Unità complessa di Anestesia e Rianimazione tutti i 21 capisaldi che compongono quello che viene definito in una nota dell'Asst di Lecco un percorso virtuoso. Punto cruciale: l'uso della chirurgia mininvasiva video-laparoscopica.
I dettagli del protocollo vengono spiegati ai pazienti nel corso del Day hospital di pre-ricovero. L'ultimo caso trattato è quello di una 46enne calabrese con tumore al colon dimessa 48 ore dopo l'intervento, pochi giorni prima delle festività di Natale che ha potuto trascorrere a casa. Con Eras, dichiara il Dg dell'Asst di Lecco Paolo Favini, "l'intervento chirurgico risulta meno invasivo sull'attività biologica, consentendo al paziente di tornare in tempi più rapidi alla propria vita quotidiana. Altro aspetto di grande rilevanza è costituito dal lavoro in team multidisciplinare, medico-infermiere, chirurgo-anestesista".
Il paziente si sveglia senza sondino naso-gastrico e drenaggio, mantiene catetere e flebo solo durante la prima notte, viene invitato a sedersi in poltrona a poche ore dall'intervento. Beve appena si sente in grado e la sua funzione intestinale non è mai interrotta, tanto che fa colazione e pranza a meno di 24 ore dall'operazione. Un'anestesia spinale prima dell'intervento previene il dolore al risveglio, non si usano oppiacei come la morfina e i suoi derivati, si riducono allo stretto indispensabile le infusioni di liquidi durante e dopo la chirurgia. Il protocollo fa sì che il paziente arrivi a essere dimissibile in 3-4 giorni invece degli abituali 6.
"La riduzione dello stress chirurgico a cui è sottoposto il paziente - spiega Costanzi - è misurabile con il dosaggio di alcuni mediatori chimici dell'infiammazione che nei nostri studi sono risultati significativamente più bassi nei pazienti che seguivano il protocollo rispetto a quelli che non lo seguivano". Previsti anche audit periodici dei dati clinici dei pazienti, che vengono raccolti in un database e poi discussi collegialmente per migliorare ulteriormente il percorso di cura ed eventualmente estendere il percorso anche ad altre patologie chirurgiche. L'ospedale di Merate, con l'adozione di questo protocollo, è entrato a far parte della Peri-Operative Italian Society, capitolo italiano della Eras Society presente in 26 Paesi.
L'accesso al sito è limitato e riservato ai professionisti del settore sanitario
Hai raggiunto il massimo di visite
Registrati gratuitamente Servizio dedicato ai professionisti della salute