“Specialista on call”, a Modena nasce un filo diretto tra medicina generale e specialisti

  • Massimo Sandal
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Connettere i medici di medicina generale con il bacino di competenze dei medici specialisti del SSN, grazie a un unico numero telefonico provinciale. È l’idea alla base di “Specialista on call”, un programma presentato il 31 marzo 2023 dalla AUSL di Modena in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria e l’Ospedale di Sassuolo Spa. Un’idea che è nata a luglio 2020, approfittando dalle esigenze di telemedicina a cui la sanità è stata costretta durante la prima fase della pandemia di Covid-19, ma che potrebbe essere un esempio di come ottimizzare il rapporto, spesso non del tutto lineare, tra medicina generale e specialistica.

 

Un risparmio di risorse

Quando, dalla visita del MMG, emerge la necessità di una competenza specifica, inizia un percorso a volte accidentato, in cui il paziente “rimbalza” tra analisi, visite specialistiche, nuove visite dal medico di base, con dispendio non sempre ottimale di tempo e risorse. Un confronto diretto con lo specialista può invece definire il percorso di terapia e le analisi necessarie, limitando visite superflue, risparmiando non solo risorse del SSN, ma anche tempo e fatica per medici e pazienti, specie per i pazienti più fragili, che evitano inutili spostamenti. 

“Specialista on call”, dopo una prima fase sperimentale che ha preso forma sulla scia delle esigenze pandemiche, oggi permette ai MMG dell’intera provincia di Modena di accedere a specialisti in 16 diverse discipline, incluso il Pronto Soccorso. Il MMG, chiamato il numero verde (attivo tra le ore 11 e le 16), può scegliere una delle specialità a cui rivolgersi; gli specialisti vengono allertati tramite una app che consente loro di rispondere ovunque si trovino, in sede lavorativa o al cellulare. Nel 2022 il servizio ha ricevuto oltre 6500 chiamate, un numero quasi raddoppiato rispetto al 2021.

 

Formazione per i giovani

Il verdetto di Alice Serafini, giovane MMG di Modena, è decisamente positivo. «Grazie a un primo contatto telefonico si riescono a mettere in campo batterie di esami, approfondimenti e tentativi di cura che poi possono supportare la diagnosi effettuata dallo specialista. La prima parte di diagnosi e cura quindi può essere gestita dal MMG, e il paziente viene affidato allo specialista quando tutto è già pronto per una diagnosi. Questo riduce molto la frammentazione dei percorsi di cura.» Inoltre, per Serafini, c’è anche un contributo formativo per i giovani medici: «Per i MMG più giovani, la possibilità di uno scambio continuo con specialisti della propria ASL è importante per crescere professionalmente». Man mano, infatti, grazie al sostegno specialistico, i MMG alle prime armi imparano a camminare con le proprie gambe, e ad acquisire una maggiore sicurezza nei percorsi di diagnosi e terapia. «Migliora inoltre anche il rapporto tra MMG e specialisti, anche a livello di rispetto professionale e relazioni umane» aggiunge Serafini. 

Si tratta di un modello che, in varia misura, è stato già applicato con successo soprattutto all’estero. Uno dei primi esempi è stata la HIV Warmline, introdotta in California a partire dal 1992, che fornisce tuttora in tutti gli Stati Uniti un filo diretto con esperti di HIV/AIDS a medici di medicina generale e specialisti di altre discipline. Un sondaggio pubblicato nel 2013 ha rilevato come la HIV Warmline sia stata ricevuta con successo dai medici statunitensi: il 79% degli intervistati lo riteneva la prima fonte di informazioni su HIV, e nel 74% dei casi ha permesso ai medici di base di agire senza un rinvio a uno specialista. 

In particolare, i MMG hanno fatto notare come la consulenza fosse fondamentale per gestire pazienti con difficoltà di spostamento, o in situazioni complesse come le carceri, oltre a essere più utile e pratica dello scartabellare risorse online. Più recentemente, nel 2019 in Olanda è stato studiato un sistema di consulenza specialistica via web, che ha portato a una riduzione del 46% nei rinvii a visite specialistiche e a un risparmio netto di 286 euro per paziente. Una review del 2016 ha mostrato che i principali vantaggi delle teleconsulenze, in generale, sono l’aumento della sicurezza di sé e riduzione dell’ansia nei medici, tempi di diagnosi più brevi, migliore qualità della diagnosi, maggiore accuratezza del triage e del management del paziente.

Ci sono ancora aree di miglioramento in questo tipo di servizi: per esempio non sempre c’è coerenza tra le consulenze di specialisti diversi, né sempre è garantita la continuità tra gli specialisti a cui fare riferimento. Questo può portare a smarrimento, invece di sicurezza. L'iniziativa di Modena sembra però importante e da tenere d’occhio «Nella mia esperienza, è di grandissimo aiuto: speriamo che continui» chiosa Serafini.